L’AQUILA DELLA DECIMA LEGIONE

Caesarem vehis
Tu porti Cesare
Gaio Giulio Cesare

Agli inizi del 2016 “La Legione degli Immortali” viene messa fuori catalogo da Piemme. Il libro non sarà più disponibile e la sua storia sembrerebbe finire in quei giorni, ma succede qualcosa che gli da una nuova vita.

In quel periodo, dopo il distacco da Piemme io non pubblico più in Italia da tre anni, così decido di proporre, per i miei lettori italiani, una versione inedita del libro che deriva dal manoscritto originale, quello senza i diversi editing che tutti conoscete.

Lo ritrovo in una vecchia cartella del mio portatile e ne rileggo le prime righe incontrando una parte di me che avevo dimenticato. Forse la parte più spontanea di me, con tutte la mie passioni, i miei errori, la mia inesperienza. Mi rendo conto, continuando a leggere, di quanto sia cambiato il modo di scrivere nei dodici anni e mezzo che mi separano da quelle righe. Le frasi andrebbero accorciate e qualche descrizione omessa per lasciare un po’ di spazio all’immaginazione.

Comincio a cambiare qualche parola, elimino il gergo militare moderno e sostituisco paragrafi descrittivi con discorsi diretti per fare sentire il lettore presente nella vicenda. Inserisco alcune citazioni prese da Centurio, il prequel dell’Aquilifero e mi diverto a cambiare qualche passo aggiungendo qualche curioso riferimento a luoghi che conosco del Lago di Como, dove Cesare fondò Colonie e presidi.

Nonostante questi cambiamenti, mi rendo conto che la forza di quel libro é sempre la stessa. È davvero un racconto pieno di grandezza che torna a commuovermi ancora una volta insieme a Lucio, Valerio, Emilio e Gwynith, proprio come nel 2001. Arrivo alla fine della lettura e delle correzioni  chiudo l’ultima pagina con un groppo in gola. Per l’ennesima volta mi é dispiaciuto aver finito quel racconto, per l’ennesima volta l’Aquilifero mi ha conquistato e vinto.

Il progetto resta in sospeso perché proprio alle fine del 2016 Newton Compton acquisisce i diritti di Centurio e finalmente ritorno sul mercato italiano. Dopo il successo di Centurio e prima dell’uscita di Stirpe di Eroi parlo con l’editore e gli racconto di questo libro rimasto nel cassetto.

Con entusiasmo, Newton Compton, acquisisce questa versione per pubblicarla con il titolo de “L’Aquila della Decima Legione”.

Lascio a chi incontrerà il libro la decisione di scegliere la versione a lui più consona. Del resto è proprio grazie alle migliaia di voi che lo hanno amato che questo libro ha potuto volare per l’Italia intera e poi partire per Barcellona, Madrid, Buenos Aires, Città del Messico, Lima, Santiago. Il suo successo é merito vostro, e se state leggendo queste righe, siete a vostra volta le parole di questa bellissima storia e fra cent’anni, sfogliando il libro della mia vita e ripensando a ciò che di buono ho fatto, vi troverò li con me, in una fotografia mai scattata che porterò nel cuore, a ricordarmi che, in una esistenza di corsa, respiri affannosi e giorni dimenticati, voi avete fatto realizzare quel sogno che ho tanto desiderato, voi siete quelli dell’Aquilifero.